Attività
Centro sviluppo della persona
Centro Sviluppo della Persona nasce come associazione culturale e antropologica senza scopo di lucro dal Centro per lo Sviluppo della Persona e dalla fusione fra l'Associazione Ben Essere Persona, fondata nel 1993, e l’IPAIS (Istituto di Psicoterapia e di Interazione Sociale), nato nel 1981, entrambi ad opera del Dott. Giuseppe Coschignano (sociologo, psicologo e psicoterapeuta) e di un gruppo di psicologi, psicoterapeuti, sophianalisti ed esperti nel campo dell’antropologia.
Il Centro è un organismo di promozione umana che si propone di trovare soluzioni al disagio ed al malessere dell’uomo per prevenirlo oltre che curarlo, trovandone le cause e lavorando per superarle, promuovendo lo sviluppo autentico, libero e creativo dell’individuo, della coppia, della famiglia e del gruppo sociale.
Per fare ciò l’Associazione si avvale dell’apporto di tutto quel sapere che l’uomo da secoli ha creato per raggiungere il Ben-Essere, dalla medicina alla psicologia, dalle pratiche alternative occidentali a quelle orientali, dalla religione all’arte, integrando tutto con sapienza ed amore nella totalità della Persona, affinché si possa passare da una cultura basata sulla cura del disagio, quando esso già esiste, ad una nuova cultura del Ben-Essere costituita soprattutto di amore ed attenzione verso se stessi e verso gli altri.
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Corsi di Counseling in Antropologia Personalistica Esistenziale (Clicca per saperne di più)
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Corsi Scuola di Vita (Clicca per saperne di più)
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Gruppi di Cosmo-art per adulti e per bambini
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Gruppi Antropologici
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Corsi di Preparazione alla Maternità e alla Paternità Consapevoli
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Gruppi di Incontro per Genitori
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Gruppi di Incontro per Coppie
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Gruppi di Espressione Corporea e Classi di esercizi di Bioenergetica
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Settimane Residenziali del Ben Essere
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Seminari di Cineforum Tematici
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Domeniche Intelligenti
Il counselor in Antropologia Personalistica Esistenziale
Il contributo di Carl Rogers
Il counseling nasce e si sviluppa in America a partire dagli anni ‘40 del secolo scorso, grazie ai contributi teorici dello psicologo statunitense Carl Rogers, che nella pubblicazione di due sue importanti opere, “Counseling and Psycoterapy” e “Client Centered Therapy”, espone i principi fondamentali di tale metodologia, unitamente alle capacità indispensabili al counselor al fine della comprensione empatica dei vissuti e delle difficoltà del cliente. La “riflessione del sentimento”, punto cardine della teoria rogersiana, riporta la necessità di cogliere e sentire gli aspetti emotivi collegati al disagio che il cliente riporta, più che alla comprensione a livello intellettuale della sua problematica.
La visione di C. Rogers dell’uomo è una visione umanistica e non meccanicistica, secondo la quale l’uomo custodisce in sé potenzialità e risorse, alle quali poter attingere nel superamento di quelle difficoltà a cui inevitabilmente bisogna far fronte nel processo di sviluppo esistenziale. La natura dell’uomo è quindi, secondo lo psicologo statunitense, positiva per natura, socievole, ragionevole e direzionata allo sviluppo armonico delle sue componenti. Altro aspetto importante nella teoria rogersiana è l’esperienza di vita e la costruzione del Sé.
Le sensazioni, le emozioni, le esperienze fatte, le intuizioni, costituiscono per Rogers, il campo esperienziale della persona, che interiormente simbolizzato porta alla costruzione di una particolare ed originale modalità di percepire la realtà esterna ed interna. La percezione di sé stessi, va a formare quello che è il Sé di ogni persona e che Rogers definisce Sé organismico.
Il Sé organismico teorizzato da Rogers, può però non integrarsi con i giudizi ed i valori delle figure più significative, in special modo con quelle dell’infanzia. Questo creerebbe secondo Rogers, una discrepanza tra i valori del mondo esterno ed i bisogni dell’individuo, che viene ridefinita da Rogers come “incongruenza”, capace di generare nella persona uno stato di dolore e disorientamento.
La relazione d’aiuto
La teoria rogersiana fonda le sue basi sulla profonda analisi del concetto di relazione interpersonale tra counselor e cliente. Nella relazione d’aiuto non vi è solo mediazione intellettuale o concettuale, ma un vero incontro con l’altro. Il dialogo, all’interno di tale processo, non è inteso solamente come forma di comunicazione, ma rappresenta l’incontro tra pensiero ed esistenza, punto fondamentale nel processo di crescita e di risoluzione dei disagi del cliente. Il professionista non viene più visto come un esperto che dispensa consigli efficaci, ma come un facilitatore del processo decisionale dell’altro, che in tal modo può attingere alle sue naturali risorse e alla propria autonomia. Le qualità del counselor, non risiedono quindi nel saper fare, ma nel saper essere.
Sul finire degli anni ’70 Rogers, propone una definizione molto chiara rispetto a cosa è una relazione di aiuto: “Con questo termine mi riferisco ad una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato ed integrato. L’altro può essere un individuo o un gruppo. In altre parole una relazione di aiuto potrebbe essere definita come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire, in una o ambedue le parti, una valorizzazione maggiore delle risorse personali del soggetto ed una maggiore possibilità di espressione”. Secondo l’approccio rogersiano, il counseling, si pone quindi come intervento atto a promuovere e sviluppare le risorse personali già presenti in ogni individuo, con lo scopo di aiutarlo a riattivare le proprie capacità ed accedere alle proprie risorse per affrontare in modo propositivo le varie difficoltà, e superare una situazione di smarrimento o dolore.
Le abilità essenziali al counselor sono abilità di comunicazione e relazione, in cui l’ascolto rappresenta il primo passo per riuscire a stabilire un incontro autentico con l’altro. Questo tipo di ascolto, chiamato ascolto attivo o ascolto empatico, caratterizza l’attività di counseling e si esprime nella pratica professionale nel riuscire attraverso il silenzio a percepire, oltre le parole, quello che è il vero significato interiore di chi parla. L’ascolto attivo si basa fondamentalmente, su una necessaria comprensione empatica e sulla capacità, da parte del counselor, di fornire dei rimandi facilitanti rispetto al contenuto e al sentimento.
La possibilità di esprimere risposte empatiche, individuata l’emozione rispetto al disagio del cliente, conduce questo all’esplorazione e alla possibilità di esprimere risposte concrete per affrontarlo. Porre il focus sull’emozione, offre al cliente la possibilità di comprendere meglio quello che prova e di riuscire a trovare in sé maggiore congruenza rispetto alle emozioni che sente rispetto a quello che non vorrebbe provare.
Il counselor in APE
L’Antropologia Personalistica Esistenziale (APE), fondata dal Professor Antonio Mercurio, pone come punto cardine del proprio pensiero il concetto di uomo come “Persona”. Secondo Antonio Mercurio: “La Persona è un principio spirituale unificatore, dotato di libertà e identità propria, che è fine a se stesso e a nessun altro, i cui elementi costitutivi sono la capacità di amare se stesso e la capacità di amare gli altri”.
Antonio Mercurio afferma che ogni uomo possiede la capacità di compiere un salto qualitativo per se, ossia passare dall’essere semplice “individuo”, all’essere “Persona”, ovvero un soggetto dotato di libertà decisionale propria fine a se stesso e a nessun altro. La “Persona” è un soggetto responsabile che ha fatto sua la capacità di determinarsi per una scelta piuttosto che un’altra, di trascendere i condizionamenti per diventare artista della sua vita, di cogliere il senso degli accadimenti frustranti ed utilizzarli per trasformare le sue risposte, di rinunciare al vittimismo per creare nuova bellezza, di vedere nelle difficoltà opportunità di crescita esistenziale, di perdonare per spezzare antiche catene, di cogliere i segnali della vita per rivedere e cambiare antiche posizioni. Per l’Antropologia Personalistica Esistenziale, l’uomo sin dal concepimento, è una Persona in divenire, cioè un essere dotato di un’istanza spirituale, che ha la facoltà di prendere decisioni di amore o di odio e di porsi in relazione con l’altro e con tutte le sue strutture interne, corpo, psiche e Sé Personale. Secondo Antonio Mercurio, ad ogni essere umano appartiene un Sé Personale, che a differenza di altri autori non riconduce alla percezione di se stessi nella realtà, ma è invece, un’istanza che fa parte dell’uomo ed è riserva energetica di amore, progettualità e bellezza, verso la quale l’individuo per realizzarsi come “Persona” deve tendere. Antonio Mercurio vede nell’uomo le capacità trasformative dell’artista, cioè la capacità di attingere a diversi elementi, a diversi vissuti ed emozioni per creare un’opera d’arte. La Persona è quindi per l’Antropologia Personalistica Esistenziale un soggetto che si autodetermina per costruire bellezza nella sua vita e per renderla un’opera d’arte imperitura. La capacità di trascendere le frustrazioni, le angosce della vita, i dolori e gli affanni, appartiene per Antonio Mercurio all’uomo, quando questo è in stretto dialogo con il suo Sé Personale, spesso mortificato da posizioni vendicative, vittimistiche e orgogliose.
Il counselor in APE è una persona che ha ricevuto una formazione adeguata, unitamente ad un percorso di studi qualitativamente rilevante, ma è essenzialmente una persona che ha sentito e sente la necessità di migliorare la sua vita e di creare bellezza per sé e per gli altri.
Grazie alle conoscenze teorico e pratiche e a percorsi individuali e di gruppo, il counselor in APE ha sviluppato la capacità di mettersi all’ascolto del proprio Sé Personale e di sviluppare la sua vita nel rispetto della sua originale progettualità.
Il counselor in APE ha sviluppato la capacità di ascoltare l’altro, di calarsi nei suoi panni, di cogliere i suoi affanni e la sua confusione, sviluppando quell’empatia indispensabile alla comprensione ed al sostegno di chi gli chiede aiuto, nel superare un periodo di crisi, una difficoltà, un cambiamento, una scelta. Il suo compito è quello di smuovere nell’altro quelle energie, quelle capacità, che già egli possiede, per poter uscire dal proprio disagio esistenziale, aiutandolo a recuperare il principio di realtà, di responsabilità e l’ascolto del proprio Sé, focalizzandosi sulle difficoltà del presente e favorendo l’attivazione di risposte nuove e risolutive. Il counselor in APE è colui che sostiene in maniera partecipativa il cliente nella risoluzione delle sue problematiche, legate a contesti come, relazioni famigliari, relazioni di coppia, relazione con i pari, problemi di lavoro o di studio e difficoltà nel compiere delle scelte; ha a cuore il benessere psicofisico del cliente ed il suo sviluppo progettuale e per far si che questo si realizzi, pone estrema cura nel porsi in un ascolto empatico autentico e sostenitivo.
La Vita nel Centro...
Il Centro Sviluppo della Persona propone a chi lo desidera, attraverso un cammino Antropologico Sophianalitico, un’arte nuova rispetto ad altre discipline e professioni esistenti. È realmente un’Arte nuova perché sono nuovi gli obiettivi, i contenuti, la prospettiva, gli ambiti e gli strumenti operativi. Gli obiettivi sono essenzialmente due:
- Diventare Persona (prima rinascita)
- Diventare Artisti della Vita (seconda rinascita)
Con il primo obiettivo l’uomo-natura si individua come Persona; con il secondo obiettivo l’uomo-Persona si apre all’Universo. I contenuti sono costituiti da tutte le polarità della esistenza umana; ne elenchiamo solo alcuni: La dimensione cosciente e la dimensione inconscia; Il determinismo psichico e la libertà esistenziale; I bisogni individuali e le esigenze collettive; La visione del pensiero e la luce dell’agire; I pensieri della mente e le intuizioni del cuore; Le aspirazioni dell’anima e la saggezza del corpo; I motivi del sì e i motivi del no; Il tempo di creare e il tempo di abbattere; Il principio femminile e il principio maschile. La prospettiva è costituita dalla fusione di varie modalità di indagine sull’uomo: religiosa, filosofica, scientifica e artistica. Tale fusione è un processo che produce una visione nuova, e non solo globale, della realtà.